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Per Aspera Ad Veritatem n.27
In questo numero


Fino alle elezioni di Vladimir Putin, nel marzo del duemila, uno dei luoghi comuni più frequenti tra gli analisti occidentali era la convinzione che la vecchia nomenklatura fosse tornata al potere nella nuova Russia.
Alcuni anni sono passati, e la questione della leadership è oggi solo una delle chiavi per comprendere i nuovi scenari di un grande paese alla ricerca di un’identità e di un ruolo nuovo sul palcoscenico internazionale, mentre la crescita interna deve confrontarsi con le molte contraddizioni di una tumultuosa trasformazione.
Paolo CALZINI, docente di politica internazionale presso l’Università degli Studi di Milano ed autore di numerosi approfondimenti sulle relazioni internazionali di questo dopoguerra, apre il numero ventisette di Per Aspera ad Veritatem con una lunga intervista sulla realtà russa che risponde, in modo straordinariamente efficace, alle molte domande degli osservatori sulla condizione di transizione post-sovietica. Uno specifico capitolo è dedicato al problema ceceno, intorno al quale ruotano questioni relative ai diritti umani, all’influenza dell’Islam nell’Asia centrale, alla nuova geopolitica delle alleanze nella guerra globale al terrorismo. La regione asiatica centrale si configura, d’altro canto, come zona di confine di innumerevoli problematiche conflittuali. Torna ad occuparsene per la nostra Rivista Valeria FIORANI PIACENTINI che, riprendendo i temi di una conferenza recentemente tenuta alla Harvard University, prova a disegnare i contorni di un sistema di sicurezza multidimensionale nell’area.
Per chi volesse volgere uno sguardo d’insieme all’ultimo secolo di storia russa, consigliamo inoltre – nella parte delle recensioni – l’interessante volume di Brian MOYNAHAN, The Russian Century. History of the Last Hundred Years.
Com’è consuetudine nell’ultimo numero dell’anno, la Rivista dedica rilevante spazio alla cerimonia di apertura dell’anno accademico (2003/2004) della Scuola di Addestramento del SISDe, che ha visto la prolusione assai apprezzata del Ministro Plenipotenziario Riccardo SESSA, di straordinaria attualità, alla presenza del Ministro dell’Interno Giuseppe PISANU, che anche quest’anno ha voluto dedicare parole significative alla strategicità del lavoro di intelligence nel contesto dei nostri giorni.
La Parte prima ospita interessanti contributi sui temi più vari. Oltre al già citato lavoro di Valeria FIORANI PIACENTINI, segnaliamo in primo luogo lo scritto di Tonino CANTELMI. L’esperto psichiatra, oggi tra l’altro Presidente dell’Associazione italiana per la ricerca in psicoterapia cognitivo-interpersonale, si confronta con la rivoluzione digitale che, nel dare vita ad una nuova cultura, ha aperto a differenti forme di relazione con sé stessi e con gli altri. Persino in un’epoca dominata dalla tecnologia, forse proprio in un’epoca come questa, per la comprensione della realtà non si può fare a meno di partire dall’individuo, dagli effetti sulla mente umana e sui comportamenti dei nuovi modelli di vita. Siamo convinti che molti, tra i non addetti ai lavori, resteranno affascinati dall’analisi delle cd. condotte psicopatologiche on line, nonché certamente stupiti nell’apprendere delle sperimentazioni di psicoterapie tramite Internet, segnale inequivocabile di quanto si sia spinto avanti il confine delle relazioni interpersonali. L’alto impatto dello sviluppo tecnologico è ripreso anche nell’approfondito saggio di Pierre LÉVY, L’intelligenza collettiva, che segnaliamo in Parte sesta.
La Rivista della Escuela Nacional de Inteligencia della Repubblica argentina si è aperta ad una gradita collaborazione con Per Aspera ad Veritatem, consentendoci di pubblicare un articolo di José Gabriel PAZ che affronta il tema della sicurezza ambientale globale, con particolare riferimento ai cambiamenti climatici che si vanno da tempo osservando sul pianeta. PAZ delinea scenari critici, ipotizzando che il danno ambientale potrà costituire una nuova minaccia alla sicurezza degli Stati e all’ordine internazionale. Se ciò è vero, ne deduce, la ricerca di soluzioni non può che passare attraverso un’adeguata cooperazione internazionale e un serio impegno collettivo.
Per quanto riguarda la realtà specifica del nostro Paese, conferme non trascurabili dei pericoli in atto provengono dalla Terza Comunicazione nazionale sui cambiamenti climatici, presentata dal Ministero dell’Ambiente e del Territorio nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite, per illustrare alcuni aspetti peculiari della situazione italiana (in Parte terza).
Tra i saggi e gli articoli, merita ancora senz’altro segnalare gli interventi di Vittorfranco PISANO, collaboratore assiduo della nostra Rivista, sulla lotta al terrorismo e l’efficacia di quel particolare strumento adottato, sia in sede ONU che in ambito UE, nonché da diverse legislazioni nazionali, definito proscription lists. Si tratta di un vero e proprio elenco delle organizzazioni del terrorismo la cui iscrizione nelle liste comporta, per ciò solo, conseguenze sul piano preventivo e repressivo. Il tema del terrorismo figura, ancorché riferito alle pronunce dell’Autorità Giudiziaria, in Parte quarta.
Di precipuo interesse, per le valutazioni operate in merito alla valenza probatoria di informazioni di intelligence acquisite ad un procedimento penale, è la sentenza del Tribunale penale di Rotterdam che ha ritenuto inammissibili la maggior parte delle prove allegate dal Pubblico Ministero. Pronuncia che, in qualche modo, introduce elementi di riflessione sul post undici settembre, con particolare riferimento alla difficoltà di conferire valore probatorio ad elementi che assumono evidenza nell’attività informativa e di intelligence.
Completa questa sezione il lavoro di Francisco ROJAS ARAVENA, Direttore di uno dei più accreditati istituti di ricerca latino-americani, il FLACSO cileno, sui temi oggetto della Conferenza speciale sulla sicurezza nel sub-continente, tenutasi a Città del Messico lo scorso mese di ottobre.
Il corrente anno ha visto ricorrere il sessantesimo anniversario di una data molto importante della nostra storia nazionale: l’8 settembre 1943. L’evento, al di là della sua oggettiva portata storica, ha rianimato il dibattito tra gli studiosi sul tema dell’identità italiana e sul concetto di patria, entrambi messi alla prova in quel difficile passaggio storico, dove un momentaneo vuoto di potere sembrava aver fatto smarrire il più profondo senso di appartenenza degli italiani. In realtà, pur se tra luci e ombre, quel drammatico frangente evidenziò fulgidi esempi di dedizione alla patria, come solennemente ricordato dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio CIAMPI, a Porta S. Paolo, in occasione della cerimonia commemorativa di uno di tali episodi, la difesa di Roma. A ricordo e testimonianza dell’esperienza diretta e personale della battaglia a Porta S. Paolo e in altre zone della città è dedicato il diario del Generale Gioacchino SOLINAS, di cui presentiamo un breve stralcio, omaggio ai valorosi Granatieri di Sardegna posti al suo comando in quei drammatici momenti.
Ai Granatieri di Sardegna, corpo di grande tradizione storica delle nostre Forze Armate, ci siamo ispirati anche nella scelta delle immagini di questo numero. Si tratta di sei tavole inedite, riprodotte da acquerelli originali di Quinto CENNI, illustre disegnatore italiano di figurini militari, riportate alla luce dal Museo Storico dei Granatieri, che ne ha gentilmente concesso la pubblicazione e che cogliamo l’occasione per ringraziare.
Nel dicembre 2001 la Repubblica Argentina ha approvato una nuova legge sul sistema di intelligence, che pubblichiamo in Parte quarta. Al paese latino-americano è dedicata anche la consueta scheda sui Servizi di intelligence esteri. Si tratta di una grande nazione lontana, sicuramente di grande importanza per l’Italia, con la quale intercorrono rapporti economici e culturali forti e di lunga data. Tutti sanno che massicci fenomeni migratori, a partire dall’inizio del secolo, videro radicarsi in quelle terre una comunità di italiani tra le più estese e significative del mondo intero. Non a caso le vicende di quel grande paese sono state seguite con grande apprensione lo scorso anno quando, nonostante le grandi potenzialità in termini di risorse naturali disponibili, l’Argentina ha vissuto una crisi profonda, dovuta, tra l’altro, al marcato sfasamento tra l’organizzazione delle istituzioni e la gestione e distribuzione delle risorse economiche. In tale contesto affondano le radici quella povertà e quell’arretratezza che il popolo argentino si sta impegnando a colmare, che meriterebbe una maggiore attenzione da parte della comunità internazionale.
L’intervista all’Autore di questo numero è stata realizzata con Alessandro BARICCO. Scrittore di grande prestigio, propone ai nostri lettori alcuni ragionamenti sui temi del suo recente libro Next, strumento attraverso il quale, sull’onda dello shock emotivo dei fatti di Genova, egli si interroga su cosa la globalizzazione rappresenti, sia per chi la osserva senza avere una precisa e documentata idea, sia per chi la vive come passaggio ineludibile della contemporaneità. Un itinerario intellettuale che va oltre i luoghi comuni, assumendo il punto di vista dell’individuo che viaggia con i suoi dubbi e le sue curiosità, osservando, senza sentirsi obbligato ad assumere una posizione tra due opposti.
Le segnalazioni bibliografiche spaziano da temi specificamente professionali (PRETO) ad argomenti di più ampio respiro, come il futuro dell’Unione Europea (LETTA, DALLA TORRE), scenari di politica internazionale (ROMANO) e questioni di rilievo storico (BRAUDEL, DOLCETTA, MOYNAHAN, ZUBKOVA). Il testo di SARTORI-MAZZOLENI e il celebrato lavoro del Premio Nobel STIGLITZ riprendono invece argomenti già oggetto di analisi sulla nostra Rivista, la questione ambientale e la globalizzazione.
Le Curiosità Storiche sono tratte dal diario di bordo di Alexandre DUMAS (padre) in occasione del suo Viaggio nelle Eolie. L’autore de I Tre Moschettieri e del Conte di Montecristo si cimenta in uno dei numerosi esempi di letteratura di viaggio che, in periodi non confortati da strumenti tecnologici in grado di colmare tempi e distanze, costituiva l’unica fonte di notizie su luoghi, persone, usi e costumi lontani e sconosciuti, di cui governi e “curiosi” potessero disporre. Tra le suggestive descrizioni dei paesaggi e delle bellezze naturali che contraddistinguono il tratto di mare oggetto della narrazione di DUMAS, abbiamo scelto per i nostri Lettori la parte dedicata all’affascinante Isola di Stromboli, della quale pubblichiamo anche immagini tratte da stampe d’epoca, che per la drammaticità dei suoi contrasti ha continuato a colpire, negli anni a venire, la sensibilità e l’immaginazione di grandi artisti, come Roberto ROSSELLINI, che sull’isola girò una memorabile pellicola (Stromboli, terra di Dio) alla fine degli anni quaranta.



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